Castellucchio 2006

Castellucchio, chiamati a essere santi… rispondiamo cantando - 01/11/2006

Alleluia, il tuo amore mi fa cantar…e così i giovani del MinoRock continuano a cantare.

Dopo i concerti in onore di San Luigi Gonzaga tenutisi a Castiglione delle Stiviere il 21 giugno e a Castelgoffredo lo scorso 23 settembre, ecco di nuovo il gruppo esibirsi in pubblico con tutto il suo entusiasmo.

Ad accoglierli questa volta è stato il teatro dell'oratorio di Castellucchio, il 1° novembre, in occasione dell'ingresso del nuovo parroco, don Giovanni Volta. Un grande momento di festa per tutta la comunità che ha intensificato la festa liturgica di Tutti i Santi.

Quale occasione migliore dunque per cantare la gioia della Santità? La gioia che deriva dalla scoperta che c'è un Amore che precede tutto e tutti e ci chiama. Semplicemente ci chiama per nome.

"Mi fermai e mi girai… aveva detto il mio nome". A questo punto dello spettacolo (quando la musica cede il posto a una prosa liberamente tratta da 7 km da Gerusalemme, di P. Farinotti), un brivido passa sempre sulla braccia e nel cuore… quasi come quel "Non ci ardeva forse il cuore nel petto?" (Lc 24,32)

Quando Gesù passa, quando ci guarda e guardandoci ci ama, non si può rimanere indifferenti.

È la sua voce che pronuncia il nostro nome e ci chiama. Ci chiama per amarlo. Ci chiama per seguirlo. Gli spettatori più fedeli che seguono il gruppo nella sua tournée hanno già sentito più volte questo invito a mettersi in viaggio accanto all'Uomo che cammina, eppure questa volta c'è qualcosa di nuovo. Alla luce della festa di Ognissanti, questo invito acquisisce un nuovo valore: mettersi in cammino seguendo i passi di Gesù sulla via della Santità.

Benedetto XVI, proprio nell'omelia di questa solennità, ci ha detto: "L'esempio dei santi è per noi un incoraggiamento a seguire le stesse orme, a sperimentare la gioia di chi si fida di Dio, perché l'unica vera causa di tristezza e di infelicità per l'uomo è vivere lontano da Lui" e ancora: "per essere santi non occorre compiere azioni e opere straordinarie, né possedere carismi eccezionali […]. È necessario semplicemente servire Gesù, ascoltarlo e seguirlo".

Ma "la santità, pur seguendo tracciati differenti, passa sempre per la via della croce". Quasi a far eco a queste parole del Papa, nell'intervallo del concerto è stato proiettato il filmato La croce dei dolori del mondo a ricordare che Colui che "ha deciso di camminare incontro all'uomo", ha deciso anche di soffrire e morire con l'uomo, non per una compassione fine a se stessa, ma per portarlo poi a risorgere con Lui, a splendere della sua stessa Santità.

You shine è il titolo dell'ultimo pezzo messo a punto dal gruppo: lo splendore della santità che riconosciamo a Dio sia per noi lo stimolo a splendere della stessa luce.

Si cala il sipario. Luce in platea. Ma il teatro di Castellucchio (veramente affollato di gente!) è già inondato di luce.

Francesca Pesci

Oratorio di Castellucchio, la sera di Ognissanti. Che festa, che concerto, che entusiasmo... Una sala gremita di giovani, bambini e genitori, tutti contagiati da quella passione che ben sono riusciti a trasmetterci i ragazzi del MinoRock, un gruppo di veri talenti animati da un unico desiderio: farci conoscere la figura di quell’Uomo, dell’Uomo che cammina... Come?!? Grazie ad un’abile miscela di momenti narrati intervallati con una decina di canzoni rock, ma non un rock qualsiasi, bensì di un rock Cristiano; quasi a voler ricordare che “chi canta, prega due volte” (Sant'Agostino, Enarratio in Psalmos) e che in fondo, come ha voluto evidenziare Paolo (il cantante-narratore del gruppo), non esiste solo il Gregoriano. Tanta musica quindi, ma non solo. Sicuramente quella ha coinvolto, ha intrigato, ma non minor attenzione è stata dedicata alla Parola, proiettando i testi di ciascun brano su un telo collocato a fianco del palco, come a voler sottolineare, nel caso ve ne fosse stato bisogno, che quello non era solo un momento per gustare musica, ma soprattutto per pregare. Pregare insieme quell’Uomo che cammina, quell’Uomo che, anche quando ce ne dimentichiamo è ugualmente al nostro fianco e non si scorda mai di noi, sempre pronto ad aiutarci ad attraversare la strada della nostra vita, quella strada che da Gerusalemme porta ad Emmaus. Certo non possiamo aspettarci che ci “prenda in braccio”, ma possiamo essere sicuri che Lui è sempre lì... a tenderci la mano per percorrere insieme quel cammino. Basta “solo” essere disposti a sentirne la voce, quella voce che non smette mai di parlarci e di guidarci se sappiamo ascoltarla; ma per riuscire in questo, serve innanzitutto saper riconoscere quest’amore che ci viene offerto e una volta scoperto, diffonderlo. E perchè, no?! Anche attraverso la musica. Ecco allora spiegata la gioia che alimenta i ragazzi del MinoRock, una gioia profonda che solo l’amore può dare, e se poi l’amore è quello di Gesù, l’abbandono non può che essere totale e la voglia di trasmetterlo immensa. E questo il pubblico lo intuisce, scrutandone le emozioni negli occhi, osservandone i movimenti sul palcoscenico e percependo la complicità che si respira all’interno di quel gruppo. Proprio questi sono gli ingredienti in grado di far nascere fra i presenti la curiosità ed il desiderio di intraprendere quello stesso percorso di scoperta che ha portato quei giovani lì, su quel palco, festosi di trasmetterci quanto hanno appreso sulla figura del Figlio di Dio. E allora al momento di festa, si aggiunge la consapevolezza di essere amati e la felicità che solo il prenderne coscienza può dare. Al termine di questa serata non si può quindi che imboccare la via del ritorno a casa (magari recitando ciascuno il brano che più ci ha colpiti) rafforzati nella convinzione che, come canta Ligabue, il Cielo sarà pure leggero, ma certamente non è vuoto.

Damiano